Netflix ha rilasciato una nuova serie adolescenziale, Ginny e Georgia, con Brianne Howey e Antonia Gentry nei panni rispettivamente di Georgia, una madre trentenne, e della figlia quindicenne di razza mista Ginny. Sono appena arrivate con il secondo figlio di Georgia, Austin di 9 anni (Diesel La Torraca), dal Texas al New England, dopo la morte del precedente marito e patrigno di Georgia. Tutti e tre sperano di inserirsi e di iniziare una nuova vita…
In meno di due settimane, la serie ha già fatto parlare di sé, sia in positivo che in negativo. Abbiamo guardato tutti i dieci episodi della stagione 1, della durata di circa 50 minuti ciascuno, per darvi la nostra opinione. Quanto vale Ginny e Georgia?
Attenzione, nel tentativo di essere accurata, questa recensione contiene spoiler
Ginny e Georgia: una serie che cerca di rappresentare l’inclusione e la tolleranza, ma presenta alcune problematiche
Ginny e Georgia è una serie commedia-drammatica. Sebbene ci sia molto umorismo, affronta anche temi seri. Apprezziamo in particolare il fatto che la serie si concentri sul razzismo, soprattutto sul fatto che Ginny è per metà bianca e per metà nera, o sul suo amico Hunter (Mason Temple) che è per metà bianco e per metà asiatico. Il disagio di Ginny, il suo imbarazzo, il fatto che si senta mulatta viene menzionato più volte, o come il fatto che i suoi capelli siano complicati da gestire, o che sia lei accusata di furto anziché il suo compagno di classe bianco, o che senta razzismo da parte del suo insegnante o che stia deludendo un compagno di classe nero.
Il razzismo e l’autolesionismo in Ginny e Georgia: una serie che si avvicina a tematiche importanti
Nella serie viene trattato il tema del razzismo rivolto non solo alle persone bianche o nere, ma anche a quelle di altre etnie, il che è molto importante. In particolare, c’è una scena in cui Hunter, di origine eurasiatica, discute con Ginny, spiegandole che anche lui è vittima di razzismo. Inoltre, nella serie compaiono anche due personaggi di origine indiana, Joe e Padma, mentre Norah, una delle amiche di Ginny, è adottata ed è di origine asiatica. La serie affronta anche il tema delle disabilità, rappresentato da Clint, il padre sordomuto di Maxine e Hunter, vicini di casa di Ginny, interpretato da Chris Kenopic.
Infine, per quanto riguarda le minoranze sessuali, Maxine è lesbica, così come Sophie (Humberly Gonzalez) con cui avrà una relazione sentimentale – Sophie rappresenta una doppia minoranza in quanto ispanica. Nick (Daniel Beirne), l’assistente del sindaco, è gay e a volte si traveste.
Ginny e Georgia ha anche il merito di trattare un tema importante: l’autolesionismo, soprattutto tra gli adolescenti, cosa abbastanza rara da essere elogiata. I titoli di coda degli episodi in questione riportano il numero di una linea telefonica americana dedicata. Sarebbe stato bello se l’argomento fosse stato approfondito maggiormente, se Ginny avesse potuto parlarne di più e farsi aiutare.
Quindi c’è molto di buono in questa serie, che è anche divertente.
Ginny e Georgia: una serie che mescola umorismo e drammi adolescenziali, ma che cade in alcuni stereotipi
Tuttavia, purtroppo, la serie Ginny e Georgia presenta anche alcuni strani messaggi e momenti che possono causare confusione nello spettatore. Ad esempio, si nota subito la ripetitiva presenza di comportamenti estremi degli adolescenti. Considerando che la serie si rivolge principalmente ai giovani, è sorprendente vedere giovani che bevono, assumono droghe e si comportano sessualmente in modo irresponsabile.
Il tono generale della serie sembra trasmettere messaggi sbagliati agli adolescenti e può frustrare quelli che non hanno la fortuna di far parte di un gruppo di amici che fa tutto insieme, come Ginny. Inoltre, la serie sembra dare una falsa immagine di come diventare popolari sui social network e nella vita del liceo, poiché il fidanzato di Ginny ha scritto per lei una canzone che è diventata virale. Anche se Ginny viene esclusa dal gruppo di amici non appena si comporta liberamente, non sembra esserci un messaggio di denuncia chiaro. Si può chiedere perché lo show insista così tanto su questo gruppo di adolescenti che si credono già adulti.
In modo simile, sia Georgia che la sua amica Ellen sembrano avere sempre una bottiglia di alcolici in mano. Questo aspetto della serie può essere frainteso e trasmesso in modo sbagliato.
Nella serie, ci sono alcune scene che possono risultare scioccanti: ad esempio, gli amici di Maxine le offrono degli Oreo che lei lecca via la farcitura prima di restituirli, per consolarla dopo una rottura (?!). Inoltre, c’è una scena lunga e imbarazzante in cui Ginny e Marcus (Felix Mallard) si sfregano l’uno contro l’altro, ma non è chiaro se sia una scena d’amore.
In un’altra scena, la quindicenne Ginny si masturba con le setole di uno spazzolino elettrico, mentre la perdita della sua verginità viene mostrata in modo poco credibile e troppo veloce. Non si tratta di demonizzare la sessualità o l’eccentricità, ma non è chiaro perché queste scene siano state inserite nella serie in questo modo, se non per cercare di attirare l’attenzione del pubblico in modo artificioso.
Un altro problema di Ginny e Georgia è che alcuni dei personaggi principali non riescono a essere coinvolgenti. Georgia è divertente, soprattutto grazie al suo accento del sud, ma ci si chiede cosa si nasconda dietro ai suoi indizi del passato criminale (stiamo parlando di omicidio, dopo tutto…). Invece, la vicina di casa e amica Maxine risulta spesso insopportabile e troppo esagerata nella sua scrittura, sembra quasi una “Madonna dei poveri”.
Il problema principale, tuttavia, è Ginny. All’inizio sembra un’adolescente matura, ma ben presto ci si rende conto che non fa altro che lamentarsi, scena dopo scena, soprattutto nella seconda metà della stagione. È quasi difficile continuare a guardarla quando è presente in una scena. Si lamenta con il suo ragazzo Hunter, con sua madre, con Marcus, con suo padre, con tutti costantemente. Pur avendo avuto alcune difficoltà nella vita (ma niente in confronto alla madre), Ginny è costantemente insoddisfatta, crea discussioni, si lamenta e rovina la festa di compleanno a sorpresa organizzata dalla madre.
Addirittura tradisce il suo fidanzato senza alcuna ragione, mentre lui le fa grandi elogi che lei non ricambia mai. Ginny è un personaggio egocentrico, che fa tutto per sé stessa, anche quando la situazione coinvolge la sofferenza degli altri. Quando la madre le spiega che non le ha parlato dei nonni perché ha subito abusi da bambina o quando il padre le dice che lui e la madre non vivranno più insieme, la reazione di Ginny non è quella di chiedere loro come si sentono, ma di lamentarsi ancora una volta, facendo leva su di lei. Continuare a guardare la serie in queste condizioni risulta difficile.
Ginny e Georgia: una serie che cerca di essere “badass”, ma che spesso manca il bersaglio
I problemi di Ginny e Georgia sono dovuti alla scrittura degli sceneggiatori che insistono con trame artificiose e dialoghi poco realistici. I personaggi sono stereotipati, come ad esempio Cynthia, interpretata da Sabrina Grdevich, e la fotografia è piuttosto convenzionale.
Inoltre, la serie Ginny e Georgia utilizza spesso la “finta drammaticità” come pretesto per creare conflitti tra i personaggi, anche quando questi non sono necessari. Ad esempio, Maxine, la migliore amica di Ginny, si arrabbia quando scopre che Ginny ha fatto sesso con il suo fratello gemello Marcus, anche se non è affar suo. Invece, spetta a Ginny e Marcus decidere se vogliono divulgare la loro relazione. Inoltre, se la situazione fosse stata inversa, sarebbe stato considerato machista per un fratello intromettersi negli affari della sorella. Solo Hunter, il fidanzato tradito, avrebbe il diritto di arrabbiarsi.
Anche la relazione tra Zion (Nathan Mitchell) e Georgia si ripete continuamente, senza una vera evoluzione, nonostante i due siano maturi e abbiano più risorse di quindici anni fa. Inoltre, la serie Ginny e Georgia cerca di mantenere un’atmosfera “badass” fino alla fine, utilizzando una drammaticità artificiale che risulta poco credibile.
In conclusione, Ginny e Georgia è una serie che presenta diversi problemi, che ne minano la coerenza e la qualità complessiva. Se il passato criminale di Georgia fosse trattato con maggiore attenzione, e se Ginny fosse scritta in modo meno egocentrico, la serie potrebbe diventare ancora più coinvolgente nella sua seconda stagione.
Ginny e Georgia: una serie che tratta di temi importanti, ma che spesso cade in trame fittizie e dialoghi poco realistici.
Tuttavia, speriamo che gli autori possano ridurre il ricorso a situazioni fittizie eccessivamente melodrammatiche, e invece offrirci episodi più ricchi di suspense e tensione. Pur essendo piuttosto critici nei confronti di Ginny e Georgia, riteniamo che la serie abbia ancora del potenziale, grazie all’idea originale di una madre un po’ eccentrica che cerca di crescere i suoi figli in un sobborgo privilegiato del New England, nonostante i loro diversi background culturali. In questo senso, la serie rappresenta un’interessante riflessione sulla tolleranza e l’inclusione nella società odierna, e merita di essere vista nonostante i suoi difetti.